Ad ognuno la sua pasta

Pubblicato il 11/01/22
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Fino a tre anni fa, quella integrale era un trend emergente. Oggi sugli scaffali si moltiplicano le alternative: cereali diversi dal grano, senza glutine, di legumi. E poi quelle di grano duro, sì, ma addizionate di minerali, vitamine, polifenoli, a base di “superfood”. I pastai italiani rispondono alle nuove richieste del consumatore puntando su tipologie legate al benessere, la nutraceutica, la salute e, ovviamente, il gusto. 

di Giovanni Franchini


PASTE ARRICCHITE

Con farine speciali, con ceci, con semi di lino, con curcuma o alga spirulina. Obiettivo: soddisfare la domanda dei consumatori che cercano più fibre, proteine vegetali, sali minerali, vitamine.


PASTA DI KAMUT

Il kamut è una varietà di grano ricca di potassio, magnesio, selenio e zinco, quindi ha un potere antiossidante. Ricorda il sapore della nocciola, ma è più delicata rispetto alla pasta integrale.


PASTA DI RISO

Non contiene glutine ed è quindi una delle alternative per chi soffre di celiachia. Bianca da cruda, madreperlacea da cotta, si ottiene dalla farina di riso.


PASTA DI MAIS

Prodotta a partire da farina di granturco, è gluten free e, una volta cotta, ha il profumo e il gusto che ricordano la polenta. Si sposa quindi in particolare con sughi di carne e di funghi.


PASTA DI LEGUMI

Ipocalorica e molto proteica, fatta di farina di legumi (ceci, lenticchie, piselli, soia) e acqua, non contiene cereali. È adatta sia a chi è intollerante al glutine, sia ai diabetici e sia a chi vuole perdere peso senza rinunciare al piacere di un buon primo.


PASTA DI GRANO SARACENO

La farina di grano saraceno è un falso-cereale. Ha un sapore deciso e rustico, con piacevole retrogusto vagamente amarognolo.


PASTA DI FARRO

Il farro è il più antico dei cereali addomesticati dall'uomo. Da cereale povero sta diventando principe di molte tavole. Famosa è la versione della “carbonara di montagna”.


PASTA A COTTURA RAPIDA

Creata per la ristorazione e il mercato estero, va incontro ai ritmi moderni: velocità nella cottura, drastica riduzione di energie impiegate (gas, corrente, acqua, etc.), elevata digeribilità (per la ridotta permanenza dell'amido in acqua che ha meno tempo per gelificare).