Per combattere lo spreco di cibo e l’inquinamento, il sistema agroalimentare ha bisogno di reinventarsi e adeguarsi alle sfide del futuro.
di Matteo Mochi
Presto, l'ONU dice entro il 2050, saremo dieci miliardi di persone ad abitare il nostro pianeta, l’unico che abbiamo. E sappiamo bene che le risorse del pianeta sono limitate. Tra gli strumenti per affrontare e migliorare il futuro che ci attende, il mondo punta forte sul Food Tech, quel settore dell'agroalimentare che fa leva sulle tecnologie per produrre, lavorare, conservare, confezionare, controllare e distribuire meglio il cibo. Un settore che comprende l'agricoltura, lo sviluppo di tecnologie per la tracciabilità e la sicurezza alimentare, i nuovi modelli di consumo, i nuovi prodotti alimentari, il packaging. Il tutto “From the farm to the fork”, ovvero dall’azienda agricola alla forchetta, questo il nome del programma che la UE ha avviato da qualche anno per trasformare il sistema alimentare europeo e renderlo più sostenibile.
Parliamo di tecnologie come la blockchain, in sostanza un modo molto sicuro e affidabile per memorizzare dati e scambiare valore tracciando, per esempio, la frutta, la verdura o qualsiasi prodotto alimentare in ogni momento del suo percorso dal campo alla tavola, monitorando le nostre risorse naturali come l'acqua e il cibo o aiutando a ridurre lo spreco alimentare.
La blockchain, assieme alla intelligenza artificiale, alla robotica e alle altre tecnologie digitali, rappresenta il presente e il futuro della produzione, della distribuzione e del consumo di cibo. La sfida è aperta.
Green packaging: nuovi materiali biodegradabili per un futuro sostenibile
Secondo Market Watch, il settore degli imballaggi green raggiungerà un fatturato globale superiore ai 413 miliardi entro il 2028 (+60%). La sfida principale è sostituire la plastica.
Il packaging al 100% riciclabile, secondo l’Osservatorio GS1 Italy, è ancora solo il 6,2% del totale nel nostro Paese. Ma è destinato a crescere in modo esponenziale nei prossimi anni. Il Green Deal UE punta a rendere tutti gli imballaggi in materiale plastico immessi nel mercato europeo come riciclati o riutilizzati a costi sostenibili entro il 2030, un cambiamento che potrebbe eliminare l’emissione di oltre un milione di tonnellate di CO2. Un'impresa complessa considerando che nel 2020 la produzione globale di plastica è stata di 367 milioni di tonnellate. Tra i materiali eco-friendly più innovativi, si stanno compiendo studi interessanti sulle alghe marine e sulla fibra di legno, come sugli imballaggi realizzati con il sottoprodotto degli scarti alimentari vegetali. Anche se la sostenibilità del packaging parte dalla sua progettazione: si stima, infatti, che siano proprio queste fasi a incidere sull’80% circa degli sprechi di energia e materiali.