Nel cuore della Lombardia, affacciata sulle sponde del Lago d’Iseo, un gioiello di natura, storia, arte, cultura, gastronomia ed eccellenza dei vitigni e del vino. Una terra protetta e valorizzata dal Consorzio per la tutela del Franciacorta.
di Giovanni Franchini
In un’area di duecento km quadrati, delimitata da dolci e altalenanti colline, dal fiume Oglio e dalle ultime propaggini delle Alpi Retiche che vanno a formare un anfiteatro naturale, i 19 comuni della provincia di Brescia danno vita a un distretto economico, culturale e ambientale di enorme valore. Il segreto di Franciacorta, già definita nell’Ottocento “terra eccellentissima di vini neri e bianchi”, è da ricondurre alla straordinaria combinazione di suoli di enorme ricchezza e varietà minerale che, uniti all’eterogeneità dei terreni, allo speciale microclima e a una cura e attenzione altissima all’ambiente e al prodotto, danno vita a una viticoltura di altissima qualità e a un turismo enologico ed esperienziale di grande attrattiva.
Qualità del vino e dei vitigni – Il metodo Franciacorta
Già nel 1809 il catasto napoleonico fotografava la Franciacorta come una realtà con oltre mille ettari di terreni specializzati nella produzione di vini “mordaci”, come vennero definiti dal medico bresciano Girolamo Conforti nel Libellus de vino mordaci. All’inizio degli anni ’60 del Novecento, fu poi il giovane enologo Franco Ziliani, con la produzione della prima annata di “Pinot di Franciacorta”, a dare il via alla moderna e codificata attività produttiva di Franciacorta, a cui seguirà nel 1967 il primo riconoscimento di Denominazione di Origine Controllata.
Prodotto con uve Chardonnay, Pinot nero e Pinot Bianco, a cui di recente si è aggiunto l’Erbamat, antico vitigno a bacca bianca già citato dall’agronomo Agostino Gallo nel XVI secolo, il disciplinare di Franciacorta DOCG rappresenta e racconta una stretta e virtuosa via per l’eccellenza.
Norme rigide e scrupolose hanno l’obiettivo di ottenere vini di alta qualità attraverso l’utilizzo di vitigni nobili, la raccolta a mano, la rifermentazione naturale in bottiglia e la successiva lenta maturazione e affinamento sui lieviti.
La vendemmia viene effettuata (obbligatoriamente) a mano, in agosto e settembre. L’assemblaggio dei mosti, nella successiva primavera, con gli enologi che creano la cosiddetta “cuvée”, la produzione del vino base, è un rito di altissima qualità e specializzazione. La conservazione delle bottiglie per la maturazione dei lieviti impone ben 18 mesi di tempo per il Franciacorta, 24 per Franciacorta Rosé e Franciacorta Satèn, 30 per tutti i millesimati e 60 per le Riserve.
La Franciacorta è sostenibile
Oggi il territorio della Franciacorta è un’importante riserva di biodiversità. La coltivazione della vite è effettuata in perfetta osservanza dei principi di rispetto dell’ambiente. Si lavora costantemente per conoscere e migliorare il suolo, ottimizzare la produzione, utilizzare materiali ecocompatibili e fonti di energia rinnovabili.
La Franciacorta è un territorio da vivere
Sono tanti i motivi per visitare un territorio magnifico, ricco di arte e storia (ben due Patrimoni mondiali dell’Unesco, il Museo di Santa Giulia e l’Area Archeologica del Capitolium a Brescia) e numerose abbazie, monasteri e palazzi storici. La gastronomia riserva emozioni imperdibili con l’incontro tra la cucina contadina di carne dell’entroterra con quella di pesce del vicino Lago d’Iseo.
Tutti questi tesori sono uniti dalla Strada del Franciacorta, 80 km di esperienza turistica multisensoriale, che unisce aziende vitivinicole, prodotti tipici e artigiani, alberghi, dimore storiche, ristoranti, osterie, wine bar ed enoteche, aziende agrituristiche, bed & breakfast e campi da golf, dedicata espressamente a turisti e viaggiatori in cerca di degustazioni e di esperienze memorabili. Per questo scegliere i percorsi dedicati alle cantine della Franciacorta non significa solo scoprire un vino.