Città, paesi e piccoli borghi riaccendono le luci delle emozioni, degli eventi e delle tradizioni. Eccoci di nuovo in viaggio alla scoperta di quelle incantevoli atmosfere che rendono l’Italia il Paese più bello del mondo. I nostri dieci consigli.
di Giovanni Franchini
Bressanone, mercatini storici e light show
Da sempre a Bressanone, la città più antica dell’Alto Adige, si respira un’atmosfera d’altri tempi. Strade strettissime, i portici, lo shopping in stile asburgico, la piazza centrale dominata dal Duomo barocco con all'interno candelabri di vetro di Murano e il grande affresco del “Cavallelenfante” di Paul Troger. Negli ultimi anni Bressanone si è caratterizzata come un felice connubio tra tradizione e innovazione nel turismo d’elite a cui regalare eventi sempre più emozionanti e coinvolgenti. E così fra i tradizionali mercatini di Natale (che quest’anno festeggiano il trentennale), considerati i migliori in tutta Italia, da qualche anno la città ha sposato l’innovazione dei light show e delle proiezioni in video mapping nel cortile interno e sulle facciate del palazzo vescovile Hofburg, avvalendosi degli artisti francesi Spectaculaire, autentici maestri della luce.
Info www.brixen.org
Forte di Bard, anche gli Avengers spesso vengono qui
Un’imponente struttura militare, la classica fortezza inespugnabile, che solo a guardarla incute timore e spegne ogni velleità di conquista di eventuali invasori, di qualsiasi epoca o tempo. Una location ideale per una serie medievale stile Trono di Spade, ma anche per una delle avventure ultra moderne degli Avengers, che qui hanno girato varie scene di Age of Ultron, film Marvel del 2014. Il Forte di Bard, in Valle d’Aosta, è una roccaforte costruita dai Savoia nella prima metà del XIX secolo che, grazie a un complesso intervento di recupero e restauro, ha smesso di respingere invasori ed è diventata un attrattore turistico e polo culturale, sede di musei, esposizioni, eventi. Visitarla a Natale significa immergersi nella cultura della montagna: una visita al Museo delle Alpi per scoprire il rapporto tra montagna e esseri umani, aggirarsi nelle sue anguste prigioni per percepire la durezza della detenzione, salire e scendere con i tre ascensori panoramici per visitare una delle tante mostre temporanee che il Forte organizza (questo Natale c’è Antonio Ligabue e il suo mondo, fino al 9 gennaio) o gli eventi (per il ponte dell’Immacolata c’è Formaggi d’Italia). E quando abbiamo finito di vedere tutto, scendiamo verso il sottostante borgo medievale, per non perdere nemmeno una goccia di antico splendore e odierna bellezza.
Info: fortedibard.it
Grazzano Visconti, un borgo moderno in stile antico
Tra tutti i borghi medievali di cui l’Italia è ricca, ce n’è uno che sembra di epoca medievale ma non lo è. L’incantevole borgo di Grazzano Visconti, nell’alto piacentino che guarda verso la Pianura Padana, è stato costruito ai primi del Novecento grazie al talento visionario del Duca Giuseppe Visconti di Modrone, imprenditore e gentiluomo di corte della Regina Elena di Savoia, alla quale pare insegnasse a tenere conversazioni erudite in italiano colto. La famiglia aveva già il Castello di Grazzano, ma il Duca decise di realizzare un borgo tutto intorno, seguendo i dettami dell’architettura revivalistica, in auge in quel periodo. Vengono così realizzate abitazioni (destinate ai lavoratori del castello e agli studenti della scuola d’arte di Grazzano), un albergo, il corso e la piazza principale, un museo, il tutto circondato e adornato di affreschi, sculture, torri, merlate, fontane e balconcini. Il risultato è un luogo senza tempo che attira visitatori in ogni stagione dell’anno (700 mila persone nel 2019) e naturalmente a Natale, quando le vie del borgo sono vestite a festa e animate da eventi e bancarelle con luminarie e musica natalizia in filodiffusione e la tradizionale Casa di Babbo Natale. Imperdibile la visita guidata al castello di Grazzano per conoscere anche l’immancabile storia del fantasma che vi si aggira, Aloisa, la cui statua troneggia proprio nel centro del Borgo.
L’albero (su terra) più grande del mondo
Ogni anno nei mesi di ottobre e novembre, sulle pendici del Monte Ingino che domina Gubbio, si nota un insolito movimento fatto di gente che scende e sale sugli aspri pendii trasportando strani oggetti. Qui li chiamano “gli alberaioli” e sono famosi non solo a Gubbio, ma anche nel Guinness dei primati come gli artefici dell’Albero di Natale più grande del mondo, realizzato sulla parete del monte, visibile a decine di chilometri di distanza. Realizzato con corpi illuminati di vario tipo e colore, che vengono disposti sulle pendici del monte a forma di albero di Natale, alle spalle della splendida città medioevale, per un effetto cromatico unico e spettacolare. Con una base di 450 metri, per oltre 750 metri di altezza (quasi come trenta campi di calcio), l’albero arriva fino alla cima dove è visibile la grande stella alla basilica del Patrono, Sant’Ubaldo. Nelle passate edizioni nomi illustri hanno presenziato alla cerimonia di accensione: Papa Francesco nel 2014, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel 2012 e Papa Benedetto XVI nel 2011.
L'albero (su acqua) più grande del mondo
“L'incantevole città di Castiglione del Lago in Umbria con la sua manifestazione Luci sul Trasimeno e con l'Albero di Natale più grande del mondo proiettato su uno specchio d'acqua, è uno spettacolo che lascia senza fiato”. Parole della rivista americana Forbes che, due anni fa, così descrisse Luci sul Trasimeno, iniziativa che vede Castiglione e tutta l’area del lago Trasimeno in primo piano nelle destinazioni natalizie, grazie a un afflusso di turisti e viaggiatori da record di presenze nel territorio con più di 70 mila biglietti venduti e oltre 200mila visitatori. Da quest’anno, oltre a spettacoli di intrattenimento all’interno della Rocca Medievale, un mercatino natalizio in piazza Dante Alighieri, il Presepe Monumentale al Poggio, una nuova pista di pattinaggio su ghiaccio e la Casa di Babbo Natale, c’è anche un’attenzione particolare al clima e all’economia circolare: l'energia usata per accendere l'albero proviene da fonti rinnovabili e anche quest’anno sarà lanciata la campagna “Adotta una Luce”, iniziativa collegata a progetti di sostenibilità ambientale.
Le mille luci del presepe di Manarola
Nei mesi di novembre e dicembre, sui camminamenti di Manarola che danno sulla Collina delle Tre Croci, c’è sempre una folla che, all’ora del tramonto, si ferma e guarda con un senso di attesa verso la collina. Appena il sole scompare all’orizzonte, ecco il motivo di tanta attesa. La collina si illumina di mille punti luce: si vendono strade, animali, i Re Magi, la Natività, la Stella Cometa e tanti altri simboli natalizi a formare un quadro di grande effetto e suggestione. È il presepe di Manarola, il più grande d'Italia e forse del mondo. Ogni anno in migliaia arrivano alle Cinque Terre per ammirarlo. Costruito da una sola persona, il ferroviere ora 94enne Mario Andrioli (assistito e coadiuvato da un manipolo di fedelissimi volontari tra elettricisti, trasportatori, e carpentieri), il Presepe ha quasi cinquant’anni di storia (prima edizione nel 1976) ed è entrato nel Guinnes dei primati. Realizzato con almeno quindicimila tra piccole luci e faretti, il Presepe viene acceso ogni anno l'8 dicembre per terminare, quest’anno, il 30 gennaio 2022, per la gioia di turisti, appassionati, pellegrini e bambini.
Quei marinai sfarzosi di Cesenatico
Gli abiti sono realizzati in tela e i voluminosi drappeggi (modellati su un’intricata rete di metallo) sono ottenuti grazie a uno strato di cera pennellata a caldo. I colori sono quelli con cui venivano tinte le vele e la cera è quella che serviva per ammorbidire il sartiame. Le figure sono pensate come elementi di una rappresentazione, da vedere dalle sponde del Porto Canale Leonardesco come dalla platea di un teatro. Le luci danno vita alle figure e scandiscono il racconto.
Ed è proprio in quel momento, al calare della sera, che il Presepe della Marineria di Cesenatico si accende come se si aprisse un sipario.
Nel periodo di Natale, le barche della Sezione Galleggiante del Museo della Marineria, nello splendido scenario del Porto Canale Leonardesco, diventano il palcoscenico ideale di un presepe unico nel suo genere. Il Museo della Marineria di Cesenatico, unico museo galleggiante esistente in Italia, ha sede nel tratto più antico e caratteristico del porto canale di Cesenatico ed è la sintesi di tanti secoli di storia marinara fatta di piccole e grandi vicende legate alle barche, alla pesca e ai traffici marittimi. Vederlo è un’esperienza unica. E passeggiare nelle vie del porto tra le tante vetrine illuminate, e i bar e ristoranti che proiettano le loro luci sull’acqua, è un Natale memorabile.
Le Candele di Candelara
La leggenda racconta che, per individuare il borgo su cui fondare il paese, furono necessarie tre candele accese in tre punti diversi della collina. Quella che non si sarebbe spenta per il vento avrebbe indicato il punto giusto per fondare il borgo. Leggende a parte, Candelara, frazione di Pesaro, dove montagne e colline degradano verso il Mar Adriatico, ha sempre avuto a che fare con le candele, a cominciare dallo stemma del Comune che le raffigura. Per il suo classico evento annuale, Candele a Candelara, nei mesi di novembre e dicembre, il borgo spegne tutte le sue luci artificiali e viene illuminato solo dalla luce di migliaia di candele, creando un’atmosfera magica e senza tempo.
Info: Candelara.it
Civita di Bagnoregio, la Betlemme italiana
Un piccolo suk di stoffe, una via di frutta e spezie, un insediamento beduino. E poco più avanti, lungo l’antica Via dei Mestieri, tre nobili, vestiti nei loro abiti lussuosi, si avvicinano a una grotta. Siamo a Civita di Bagnoregio, ma sembra di stare a Betlemme. Costumi realizzati con cura e fedeltà storica, ambienti ricostruiti fedelmente, colori e profumi che si diffondono da ogni angolo costituiscono la particolare e originale atmosfera che si crea per questo evento ormai famoso in tutto il mondo. Oltre cento persone, ogni anno, lavorano all’organizzazione del presepe vivente di Civita, uno spettacolo di ricostruzione storica in quella “realtà aumentata” che è il bellissimo borgo indicato come “la città che muore”, ma che in realtà, fortunatamente, si sta trasformando nella “città incantata”.
I trulli sono un patrimonio da illuminare
I trulli di Alberobello sono già uno spettacolo. Illuminarli con fasci di luce e proiezioni di immagini in video mapping abbinate con suoni e musiche ha un che di geniale. E visitatori e turisti ringraziano. L’idea di illuminare i trulli arriva nel 2015 in coincidenza con l’Anno internazionale della Luce e delle tecnologie basate sulla luce, proclamato dall’Onu. All’iniziativa aderiscono le principali istituzioni internazionali, tra cui l’Unesco, che annovera i trulli di Alberobello nella lista dei Patrimoni dell’Umanità già dal 1996. La prima edizione, nel 2015, parla di “Notte Stellata” e l’effetto dei trulli irrorati di luce natalizia dona al paese un’atmosfera di magia e stupore. Impossibile non ripeterlo, e non solo a Natale. Così al Light Festival natalizio viene affiancata la versione estiva Summer Light Festival, ogni anno con un tema diverso che attira migliaia di visitatori e porta nuova linfa anche finanziaria nelle casse del Comune. L’edizione di quest’anno, che coincide con i venticinque anni dell’inserimento di Alberobello nella lista Unesco, durerà più di un mese.
Info: alberobellolightfestival.com/